- ✔ Cosiddetto
- ✔ Così detto
- ❌ Cosidetto
La forma corretta è “cosiddetto”. Tra le varianti spesso usate erroneamente, “così detto” è accettabile in contesti specifici, mentre “cosidetto” è del tutto sbagliata. In questo articolo vedremo nel dettaglio la regola grammaticale e alcuni esempi pratici per eliminare ogni dubbio.
La regola grammaticale: perché si scrive “cosiddetto”?
La parola “cosiddetto” è un aggettivo composto che deriva dalla locuzione “così detto”, in cui l’espressione si è unita in un’unica parola per ragioni di uso comune e fonetiche. In italiano, questo fenomeno si chiama universo lessicale: alcune parole, usate frequentemente nella lingua parlata, finiscono per fondersi e diventare un’unica forma scritta.
La doppia d in “cosiddetto” deriva dalla fusione della -d finale di “così” e della d iniziale di “detto”. Questo raddoppiamento è già presente nella pronuncia corretta e viene mantenuto anche nella scrittura.
Diversamente, scrivere “cosidetto” è un errore poiché manca il raddoppiamento consonantico, che è fondamentale per la forma corretta del termine.
Esempi corretti e sbagliati di uso
Vediamo ora alcuni esempi pratici che ti aiuteranno a comprendere meglio l’uso corretto della parola “cosiddetto”:
Esempi corretti:
- “Questo è il cosiddetto problema di fondo.”
- “Il cosiddetto esperto non ha risolto la questione.”
- “La teoria del cosiddetto effetto domino è ancora valida.”
Esempi accettabili con ‘così detto’:
- “Questo è il così detto caso limite.”
(Nota: qui l’uso è meno comune ma grammaticalmente accettabile in contesti formali.)
Esempi sbagliati:
- “Questo è il cosidetto problema di fondo.” ❌
- “L’cosidetto esperto ha fallito.” ❌
Come vedi, è essenziale ricordare di scrivere cosiddetto con la doppia d per evitare errori di grammatica. Per concludere, ricorda sempre che la forma corretta è “cosiddetto” con la doppia d. L’errore più comune è scrivere “cosidetto”, che è sbagliato e deve essere evitato. Se hai ancora dubbi, pensa all’origine della parola: “così detto” si fonde in una forma unica, mantenendo il raddoppiamento consonantico.