- ✔ Buon’ora
- ❌ Buonora / Buon ora
La forma corretta è “buon’ora”, con l’elisione dell’apostrofo. Le varianti “buonora” e “buon ora” sono sbagliate e non riconosciute dalla grammatica italiana. In questo articolo ti spiegheremo perché si scrive così e analizzeremo la regola grammaticale con esempi pratici.
La regola grammaticale: perchè si scrive “buon’ora”?
La parola “buon’ora” deriva dalla fusione tra l’aggettivo “buona” e il sostantivo femminile “ora”. L’elisione (indicata dall’apostrofo) avviene perché “buona” si trova davanti a una parola che inizia con la vocale o. Questo fenomeno è molto comune nella lingua italiana per ragioni di fluidità nella pronuncia.
Scrivere “buonora” senza apostrofo è un errore, in quanto l’elisione va sempre segnalata graficamente. Allo stesso modo, la forma “buon ora” separata non è corretta: il termine è un’unica locuzione e deve essere scritto tutto attaccato con l’apostrofo.
L’espressione “buon’ora” è utilizzata per indicare un momento della giornata presto, generalmente al mattino, ed è spesso inserita in frasi idiomatiche come “di buon’ora”.
Esempi corretti e sbagliati di uso
Vediamo ora alcuni esempi concreti per usare correttamente “buon’ora”:
Esempi corretti:
- “Mi sono svegliato di buon’ora per iniziare la giornata con calma.”
- “Partiremo di buon’ora per evitare il traffico.”
- “Essere di buon’ora ti permette di lavorare con più tranquillita.”
Esempi sbagliati:
- “Mi sono svegliato di buonora per finire i compiti.” ❌
- “Partiremo di buon ora per essere puntuali.” ❌
- “Lui è sempre in piedi di buonora.” ❌
Come puoi notare, la forma corretta è sempre “buon’ora”, con l’apostrofo che indica l’elisione della vocale finale di “buona”. La risposta è chiara: si scrive “buon’ora” con l’apostrofo per segnalare l’elisione. Le varianti “buonora” e “buon ora” sono scorrette e vanno evitate. Ricorda che “buon’ora” è un modo elegante per indicare un momento presto nella giornata, spesso al mattino. Segui questa regola e non avrai più dubbi!